Come promesso giorni addietro, e dopo aver pubblicato la prima parte (http://spadafora-live.blogspot.com/2007/09/il-bignami-della-politica.html) finisco la pubblicazione del decalogo del buon politico, nazionale e spadaforese.
6) innalzarsi a salvatore della patria ogni volta che piu di due persone vi guardano
7) farsi vedere sempre impegnati alla ricerca di nuovi spazi
8) evitare gli scontri diretti, anzi se possibile lavorare tenendo un basso livello
9) non riconoscere mai la colpa anche se questa e’ evidente
10) essere sempre pronti a tradire
vedete che anche queste ennesime 5 regolette sono facili da seguire, anche su queste possiamo avere degli esempi lampanti, sia a livello nazionale che scendendo sempre piu giu a livello regionale, provinciale, comunale.
La regola nr. 6 ad esempio, e’ quella che trasforma, un cattivo cittadino in un ottimo politico, essere presenti sempre, parlar bene sempre e avere le risposte giuste sempre, porteranno sicuramente fortuna ai nostri prodi, si chiamino essi Giovanni, Giuseppe, o Silvio, sono loro che salvano Spadafora o l’Italia, sono alle loro labbra che noi comuni mortali dobbiamo rimanere appesi per avere un briciolo di virtù e verità.
Anche la nr. 7 e’ famosissima, come non ricordare i vari programmi elettorali che riportano idee innovative, come non capire che ogni politico ha parole nuove con cui condensa soluzioni vecchie?
Per la 8 a Spadafora, siamo maestri, mai nessuno attacca pubblicamente, se non in campagna elettorale, tutti sono amici nessuno ha il coraggio di dire le cose che sono evidenti, tutti stimano l’avversario politico e tutti sono sicuri che quest’ultimo si occuperà lealmente della cosa pubblica
Peccato che tutti fanno il contrario..
Anche la 9 e’ una regola base, non ho mai sentito nessun amministratore dire: avete ragione ho sbagliato, il riconoscere un progetto sbagliato e un’infamia che potrebbe chiudere il campo a futuri consensi, non si può dire che un edificio e’ ridotto allo sfascio, (vedi la scuola a Spadafora) o una tassa e’ ingiusta, il dirlo potrebbe significare essere coerenti e il politico sa che non deve esserlo.
Sui tradimenti si gioca la fetta più importanti delle vittorie, come dimenticare gli accordi segreti sottobanco il giorno prima della presentazione delle liste, o come non aver presenti gli inciuci nazionali, che portano governi non legittimati dal popolo a governare un paese, come dimenticare i ribaltoni (vedi la prima volta di prodi) o i governi di “sopravvivenza” (il prodi di adesso o il consiglio comunale di Spadafora), tanto non sono i politi a rimetterci ma gli Italiani, i Siciliani, i Messinesi o gli Spadaforesi………….
Nessun commento:
Posta un commento