Ed eccoci ancora qui a commentare l’ennesimo episodio di “nera”.
Un ex brigatista rosso, con sulle spalle un paio di omicidi e qualche ergastolo, viene beccato mentre in regime di semi-libertà, sta facendo una rapina in una banca di Siena, bottino 170.000€, fermato dagli agenti della Polizia di Stato, cerca di sparare loro addosso, per fortuna l’arma si inceppa, aveva 4 pistole e svariate munizioni.
Non si era mai (MAI) dissociato dalla lotta armata e nell’ambiente aveva la fama di duro.
Era già da qualche anno fuori per lavorare e faceva il bidello.
La sua prima giustificazione e’ stata “avevo bisogno di soldi”
Ora tralasciando il fatto che una persona il cui ego ideologico, avendo fatto parte della direzione strategica delle BR era abbastanza alto, come si fa a metterlo a controllare, dei bambini di una scuola.?
Ma le domande che affollano la mia mente sono molte.
Come si fa a dare il regime di semilibertà a uno che ha ucciso, come si fa a permettere ad una persona che ha partecipato alla strage di via Fani a uscire dal carcere per lavorare?
Come si dice adesso ai parenti delle vittime, che la persona che ha partecipato all’uccisione o al ferimento di un tuo caro aveva bisogno di lavorare, ed era invece in banca a rapinare?
L’idea della semilibertà e’ bacata in partenza, una persona o sta fuori (perche onesta) o sta dentro perche ha commesso qualcosa di illecito, cosa significa semilibertà, onesta a mezzo servizio?
Aveva bisogno di soldi, ma non lavorava a cosa gli servivano questi soldi, in carcere l’ici non si paga, la spazzatura neppure, tanto meno il gas o l’acqua e allora cosa doveva fare con 170.000 €?
I giornali sono pieni di dichiarazioni dei politici, la semilibertà sarà rivista da chi? La nostra classe politica non credo sia in grado di farlo, visto che al suo interno ha qualche pregiudicato, e allora chi la rivede ………….proviamo a farla rivedere ai parenti di chi e’ morto sotto le pallottole degli stragisti (rossi o neri non importa).
Purtroppo cio non avverrà mai e noi saremo sempre qui a scrivere “idiozie”, sulla “certezza della pena”
Mentre loro i cattivi sanno, che prima o dopo finirà a “tarallucci e vino “
W l’Italia, W lo stato di diritto.
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