giovedì 27 settembre 2007

perché un blog?

Perche una mattina una persona si alza con la voglia di scrivere un “diario”e pubblicarlo on-line?

Studi sociologici si affannano a scovare recondite motivazioni di base, si parla di insoddisfazione latente, di presenzialismo, di esibizionismo.

Io credo che sia un mix di tutto con qualche motivazione personale, che non guasta mai, prendiamo il mio caso, abito in un piccolo paese, SPADAFORA, in provincia di Messina, da molte mattine ormai, quando mi alzo, provo una voglia di gridare a tutti l’insoddisfazione che provo a vedere/sentire, una massa di inetti governarci, attenzione non si parla solamente di ciò che avviene nel nostro comune, ormai la sensazione arriva a livello di nazione Italia. Ogni mattina penso che mi attende una dura giornata di lavoro dedicata, per la meta, a foraggiare questa classe dirigente incompetente e inetta, che ci governa pasticciando e sperperando i miei soldi (che verso sotto forma di tasse), vedo questa oligarchia di straccioni, che sfrutta mezza giornata del mio lavoro (cio che guadagnamo lo diamo quasi per la meta –49%- allo stato sotto forma di tasse), per fare riunioni inconcludenti e partorire dal cilindro leggi arruffate. Attenzione non e’ un problema di un comune o di una regione, non e’ un problema di una legge varata dal parlamento o di una singola finanziaria, siamo nel periodo in cui non si riesce ad individuare un provvedimento giusto neppure pagandolo.

In tutti i campi dagli studi di settore alla sicurezza (mi fa ridere Amato con il pacchetto sicurezza), dalla sanità all’impiego dell’ICI in campo comunale, tutto sembra fatto per far imbestialire gli elettori, e la mia rabbia mi porta a scrivere delle riflessioni, la successiva pubblicazione e’ un passo che credo nel periodo internettiano abbia colpito tutti, perché tenersi i pensieri su un foglio di carta quando e’ possibile discuterne o metterli a disposizione di tutto il mondo?

Certo non si fatica a trovare argomenti da trattare, ieri ad esempi su una nota trasmissione televisiva si parlava di sicurezza, un’autorevole esponente governativa, vestita come un confetto, cinguettava della sicurezza delle donne, provvedimenti esemplari venivano reclamati (per me ci vorrebbe la castrazione, in caso di stupro), allo stesso tempo ricercava comprensione per gli stranieri irregolari, ma una domanda sorge spontanea: chi le stupra le donne? Sicuramente anche gli italici uomini fanno parte delle bestie, ma se invece fosse anche, uno straniero? Lo straniero in quanto tale gode di un impunita maggiore? Perché il Romeno non puo essere accompagnato alla frontiera, perché al Marocchino viene fatto il biglietto d’espulsione e l’italiano fa un po (poco,pochissimo) di carcere?

Nella stessa puntata si parlava di indulto, ad un anno di distanza le carceri sono nuovamente piene, in questo lasso di tempo non ne abbiamo costruite di nuove e ora? Li facciamo uscire nuovamente? Li ributtiamo sulla strada? Chiediamo alle guardie di smettere di arrestarli? L’ennesima risposta inconcludente , ad un problema serio, gia si profila all’orizzonte.

E io penso al mio 49% di tasse…..ed io penso a scrivere un blog………..

2 commenti:

Lillo Lillone ha detto...

Secondo me sbagli, e vedro di spiegarmi meglio, mi riferisco sulla tua idea di "INCERTEZZA" delle pene , verissimo quello che dici sull'extracomunitario, ma ti posso assicurare che a persone "NORMALI" come io e tu se malauguratamente dovessimo compiere un atto criminoso ( che và dalla contravvenzione al più efferato contro la persona) stanne certo che per noi la "CERTEZZA" della pena esisterebbe. Solo perchè non siamo professionisti in quell'ambito e non conosciamo tutte le astuzie del caso ( be qualcuna è nota ma fingiamo di non CONOSCERLI) cordialmente Lillo Lillone

Anonimo ha detto...

hai ragione lillo la nostra certezza della pena non corrisponde a quella della csd "casta" ed e' questo che e' sbagliato.

ma devi riconoscere che anche la ns. "certezza" e' molto aleatoria, nel senso che se ipoteticamente commettiamo un reato e sempre ipoteticamente, troviamo un buon cavillo in galera non ci andiamo neppure per sogno
spadafora live