venerdì 30 novembre 2007

a Spadafora non manca nulla………..

siamo il paese in cui le cose abbondano.
Abbiamo tante buche sul lungomare.
Abbiamo una Pro loco invisibile.
Abbiamo un sindaco latitante.
Abbiamo un vice sindaco, commerciante, che per il commercio non fa nulla.
Abbiamo un palazzetto dello sport, a gestione familiare.
Abbiamo una banda disastrata.
Abbiamo un campo sportivo inagibile.
Abbiamo politici che si vedono solo 15 giorni prima delle elezioni.
Abbiamo 2 associazioni commercianti impalpabili.
Abbiamo una minoranza inesistente.
Abbiamo una marea di circoli politici fantasma.
Abbiamo giornalini che escono solo per un numero.
Abbiamo polizia municipale che fa solo le multe per divieto di sosta.
Abbiamo due campi da tennis impraticabili.
Abbiamo una marea di impiegati comunali, ma quanto e’ difficile fare un certificato.
Abbiamo una passeggiata vuota.
Abbiamo una strada che va alle frazioni, che sembra un percorso di guerra.
Abbiamo una classe politica che e’ la stessa da vent’anni.
Abbiamo, abbiamo, abbiamo……..forse sarebbe meglio non avere.


mercoledì 28 novembre 2007

i jeans dell'assassino...........


la notizia era gia risaputa, ma oggi con la pubblicazione da parte dei quotidiani nazionale ha avuto una sorta di “ufficialità”

il rom, 22 enne, che uccise guidando il suo furgone, in stato di ubriachezza, 4 ragazzi la notte del 23 aprile scorso, e’ testimonial di una linea di gadget denominati “linearom”, la produzione contemplerà, anche abbigliamento (jeans e t-shirt), inspirati alla cultura gitana.

Le foto per il lancio pubblicitario, gia sono state effettuate, e curatore della campagna pubblicitaria e’ tale Alessio Sundas, gia salito agli onori della cronaca, per aver partecipato alla trasmissione “mi manda rai tre”, nella veste abbindolatore di giovani sognatori.

Il compenso e’ stato pattuito in € 30.000 interamente versati.

Personalmente trovo di pessimo gusto la questione, al di fuori del fatto che questo giovane Rom, e’ responsabile della morte di 4 (QUATTRO), adolescenti, al di fuori che lo stesso Rom e’ ai domiciliari (per cui non sta scontando la pena neppure in carcere), al di fuori che il Rom lucra sulla pubblicità avuta dalla sua vicenda, non riesco a capire come un onesto (SIC), agente pubblicitario, possa sfruttare la visibilità che viene da un’assassino.

Quale immagine si passa dei testimonial pubblicitari?

Gli assassini indossano i jeans linearom, sarà questo lo spot?

Tralasciando il cattivo gusto, il mio pensiero si appunta, sui genitori di quei 4 ragazzi, cosa penseranno della giustizia italiana, cosa penseranno della pubblicità italiana.

4 giovane vite sono state recise da una persona che UBRIACA, guidava un furgone, 4 giovane vite che non potranno piu vedere la luce del sole, perché un’irregolare aveva bevuto troppo, 4 giovani che volevano passare una serata in compagnia, ma che sono finite all’obitorio, la loro morte e’ stata forse, propedeutica, per il guadagno del Rom assassino?

Allego i link dell’articolo di repubblica e dell’agenzia del Sig (SIC) Sundas.

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/caso-ahmetovic/caso-ahmetovic/caso-ahmetovic.html

www.alessiosundas.it

non sarebbe male fargli sapere cosa ne pensiamo della situazione, e vi raccomando comprate i jeans dell’assassino, e fate guadagnare chi lucra sulle tragedie.

martedì 27 novembre 2007

del quanto contano poco le alleanze………..

lo sapevamo gia, ma caso mai ce ne fosse stato bisogno il teatrino che sta avvenendo in questi giorni ci rinfresca la memoria.

La nascita del Partito del Popolo, (o di come si chiamerà), ha mandato in fumo un’alleanza che alla prova dei fatti (la scorsa legislatura), sembrava indissolubile.

La mossa del Cavaliere ha mandato in frantumi in un sol colpo, tutto lo schieramento di cdx, aprendo scenari che fino a qualche settimana fa, sembravano improponibili.

Fini dialoga con Veltroni, che a sua volta dialoga con Berlusconi, Berlusconi non parla, se non attraverso i giornali, con Casini e Fini, Bossi si tiene alla finestra a guardare, Prodi da il massimo appoggio a Veltroni, Bertinotti auspica, Napoletano monitora.

Tutto sembra ruotare attorno all’uomo ombra, Veltroni, lui getta ponti, dice tutto il contrario di tutto, dialoga con tutti e tira le somme, consulta neanche fosse il Presidente della Repubblica, parla di sistema spagnolo, tedesco, inglese.

L’asse portante della casa delle libertà, si e’ sfaldata sotto il peso di un’alleanza che era tirata da tutti, Fini voleva dialogare sulle riforme istituzionali, ma allo stesso tempo era frenato dal cavaliere, quando il cavaliere lo licenzia parte all’attacco, ma adesso lo stesso cavaliere dialoga e allora AN si ritrova in seconda linea a parlare di cose che forse non conteranno nulla.

E l’italiano?

L’italiano non arriva a fine del mese, l’italiano si spaventa di uscire la notte, l’italiano pensa all’ICI e all’ATO da pagare, l’Italiano pensa che del sistema anglo-franco-ispanico, non gli ne frega nulla.

Sono loro i politici, sono loro che ci hanno portato in questo vicolo cieco e sono loro che non sanno come uscirne………siamo invece noi, purtroppo, a non arrivare a fine mese.

lunedì 26 novembre 2007

la vita, di graziella, rubata


«Mi chiedo se Mastella si preoccupa di una povera ragazza uccisa innocentemente, o per una famiglia distrutta dal dolore e per un film che ricostruisce ciò che è accaduto in tanti anni di depistaggio e non per la giustizia. Ritengo che il tribunale giudica sulle prove dell'accusa. Se non ha nulla da temere non c'era motivo di fare tutto ciò».

Questa dichiarazione e’ stata rilasciata dal fratello di Graziella Campagna, Piero, appena e’ stata ufficializzata la notizia della sospensione della fiction, che ripercorreva la vicenda.

Graziella era una brava ragazza, che lavorava per 150.000£ al mese, in una lavanderia della provincia di Messina, Graziella vide ciò che non doveva vedere, nello specifico un’agendina, Graziella non sapeva che quella agendina apparteneva ad un latitante, ma fu uccisa lo stesso, fu uccisa brutalmente, nelle campagne sopra Messina, nessuno si chiese mai se Graziella aveva capito quello che aveva visto, nessuno si chiese mai perche si stava spezzando una giovane vita.

Era il 12 Dicembre del 1985.

La fiction e’ stata sospesa dalla direzione generale della RAI perché, avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici della Corte d'Assise di Appello che dal 13 dicembre si riuniranno in udienza.

L’avallo alla sospensione e’ stato dato dal Ministro di Grazia e Giustizia, Mastella.

Non voglio entrare nel merito della vicenda, che ricordo vede gia dei condannati, (anche se liberi grazie all’Indulto),ma vorrei fare qualche riflessione sull’uso distorto dello strumento televisivo.

La storia del turbamento non e’ infatti plausibile, soprattutto se messa in relazione ad altre e’ piu cruente fiction, che vanno in onda in questo periodo (il capo dei capi e’ una di questa), i giudici come dice Piero, si basano su fatti e prove circostanziate, che nello specifico sono evidentissime, il turbamento causato e’ nullo o quasi.

La fiction si poteva però porre come esempio della brutalità della fenomenologia “mafia”, poteva far capire ai molti cosa significa vivere in un ambiente permeato da bestie che tolgono la vita per nulla, poteva rappresentare l’ennesimo esempio di come, in Sicilia, si e’ sottoposti ad un regime dittatoriale, che nulla ha a che fare con la civiltà.

Poteva ma, per il momento, per decisione di un ministro che permette, la visione dell’ascesa di riina, non può essere visionata, forse la verità turberebbe i giudici, o forse la stessa verità turberebbe gli assassini che in una sera del Dicembre 1985 spezzarono una giovane vita, che non sapeva neppure perché si meritava un colpo in fronte, di pistola.

Complimenti ministro e complimenti a chi avalla questa sua linea di condotta, noi, cittadini invece , attendiamo che la verità venga ufficializzata e che gli infami, che quella pistola usarono, scontino la pena che meritano.

domenica 25 novembre 2007

la vignetta della settimana

sabato 24 novembre 2007

del come lo stato dimentica............


al solito lo stato italiano dimentica, le vittime di mafia, una legge indegna di uno stato civile, poi corretta, portava discriminazioni evidenti tra morti per mafia e morti per terrorismo, dimenticando che le MORTI al servizio di uno stato, meritano TUTTE lo stesso riconoscimento.

Personalmente non so se ciò e’ stato voluto, per mandare un segnale forte, o e’ stato frutto di uno “sbaglio”, ma so che e’ l’ennesima prova dell’inettitudine dei nostri governanti.

Pubblico una lettera aperta di Salvatore Borsellino, recepita sul web, e che dimostra come gli EROI di mafia, i NOSTRI EROI, avevano una dignità che a molti, nel nostro paese manca.

"Pochi giorni dopo la strage di Via D'Amelio mia madre chiamo' me e le mie sorelle, Rita e Adele e ci chiese di farle incontrare le mamme di quei ragazzi che il 19 Luglio si erano stretti attorno a Paolo mente suonava il campanello della sua casa per proteggerlo nell'unica maniera in cui potevano proteggerlo, con i loro corpi.

Non potevano proteggerlo in altro modo perche' il prefetto di Palermo Mario Jovine non considerava quella strada un obiettivo a rischio e quindi non ne aveva disposto lo sgombero.
Non potevano proteggerlo perche' il procuratore Pietro Giammanco, pur essendo al corrente che era gia arrivato in citta' il carico di tritolo per l'assassinio di Paolo, non aveva ritenuto necessario avvertilo del pericolo imcombente.

O anche peggio come forse potremmo sapere se si venisse a conoscere il reale contenuto della strana telefonata che lo stesso Giammanco fece a Paolo alle 7 di mattina dei quel 19 Luglio nel corso della quale la moglie Agnese senti' Paolo gridare la sua rabbia al telefono in faccia a quello che avrebbe dovuto essere il suo capo e, in quanto tale, avrebbe avuto il dovere di vigilare sulla sua incolluità.

Lo stesso Giammanco del quale, come ha dichiarato l'allora Maresciallo del carabinieri Carmelo Canale, Paolo aveva intenzione di chiedere l'arresto perche' si potesse scoprire quello di cui era a conoscenza sull'omicidio Lima, il referente politico, in Sicilia, del senatore a vita Giulio Andreotti.

Grazie alla protezione dei corpi di quei ragazzi che si stringevano introno a lui Paolo rimase quasi intero dopo lo scoppio tanto che sua figlia Lucia, che volle correre ad abbracciarlo per l'ultima volta, ci pote' dire che Paolo sembrava quasi sorridere, aveva i baffi e la faccia aneriti dal fumo ma sembrava sorridere.

Ma di quei ragazzi non si trovo' quasi niente, una mano fu trovata in un balcone dei piani alti, un altro venne ricososciuto solo per una brandello del vestito, i pezzi di Emanuela Loi poterono essere riconosciuti solo perche' era l'unica donna che faceva parte della scorta.

E in quelle bare che furono testimoni muti della rivolta dei palermitani, alla cattedrale di Palermo, contro quel branco di avvoltoi che, scacciati da noi familiari dal funerale di Paolo, volevano almeno sedersi in prima fila ai funerali degli agenti di scorta, non c'era quasi nulla.

Anche se questo non impedì ad uno Stato che mi vergogno a chiamare con questo nome, di richiedere ai gentori di Emanuela Loi il costo del trasporto di quella bara vuota da Palermo a Cagliari.

Mia madre volle incontrare i genitori di quei ragazzi per chiedere di baciare loro, uno per uno, le mani perche' come disse loro, avevano donato la vita dei loro figli per quella di suo figlio.

Ed oggi uno Stato sempre piu' indegno, uno Stato di cui sono costretto a vergognarmi di fare parte, uno Stato che mi fa vergognare di essere italiano, costringe i genitori, i figli, i fratelli, i parenti di questi ragazzi e di tante altre vittime della criminalita' mafiosa, se non dello stesso Stato, a incatenarsi ai cancelli della Prefettura di Palermo per reclamare a voce alta i loro dititti.

Non, badiamo bene diritti economici di un vitalizio equiparato a quelle delle vittime del terrorismo, che pure spetterebbe loro di diritto, ma il diritto a che la loro dignità venga riconosciuta, il diritto a che non vengano cosiderati come vittime di classe inferiore, il diritto a che nelle commemorazioni che pur servono da passerella a politici i cerca di visibilita', i loro figli, i loro padri, i loro parenti non vengano denominato sbrigativamente "ragazzi della scorta" ma, come è loro diritto, con i loro nomi.

Ma allora perche' Paolo Borsellino e Giovanni Falcone non vengono chiamati "i giudici del pool" e basta, forse perche' la gente si indignerebbe a non sentire i nomi di quelli che considera degli eroi ?

Ma perche' forse non sono degli eroi anche Agostino Catalano,Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Rocco Di Cillo, Antonio Montinari, Vito Schifani. Anche di Francesca Morvillo non viene spesso pronunziato il nome, come se non fosse morta anche lei accanto a Giovanni.

A fronte di caiscuno di questi nomi, e della serie interminabili di nomi di eroi che non vengono mai nominati ciascuno di noi non dovrebbe nemmeno solo alzarsi in piedi, ma mettersi in ginocchio, e invece li costringiamo ad incaternarsi ai cancelli di una prefettura per reclama il rispetto della loro dignita'.

Io chiedo perdono a Sonia Alfano e a quelli che come lei stanno portando avanti questa lotta nel nome di tutti per non essere li insieme a loro, per non essermi incatenato insieme a loro come di sicuro avrebbe voluto e ci avrebbe ordinato di fare mia mamma se fosse ancora in vita.

Vi chiedo perdono, la lotta che stiamo combattendo ha troppi fronti e non sempre si riesce ad essere dove il nostro cuore ci vorrebbe portare, ma sappiate che sono insieme a voi, che Paolo Borsellino è insieme a voi e che insieme a lui la lotta di tutti noi, di tutti noi uniti, riuscira' a realizzare il sogno di giustizia e di liberta' per cui sono morti i vostri figli, i vostri padri, i vostri compagni, i vostri fratelli". (Salvatore Borsellino)

giovedì 22 novembre 2007

la libera informazione (SIC)

un nuovo scandalo che secondo me e’ di una gravita inusuale, parlo delle intercettazioni che hanno rivelato una sorta di “cartello” tra Rai e Mediaset, l’informazione coalizzata contro la verità?

Lo scandalo riferito ai giorni, che hanno visto la morte di Giovanni Paolo II, mette in evidenza un accordo, neppure tanto segreto tra le maggiori testate italiane.

Le informazioni filtrate e CONCORDATE, venivano date ai cittadini, in ossequio ad accordi preventivi tra la dirigenza delle due reti televisive.

Ciò che e’ dato a sapere, fin ora, non fa registrare delle notizie falsate, ma lascia intravedere un accordo palese alla faccia della pluralità informativa che DOVREBBE vigere in ogni paese civile.

Si va dalle notizie sulla malattia del papa, agli accordi per agevolare messaggi unificati del Presidente della Repubblica, fino ad arrivare a concordare domande e dividere i costi dei sondaggi, riguardanti le allora imminenti consultazioni elettorali.

Come dicevo prima la cosa in se non riveste, gravita, ma in prospettiva lascia intravedere una palese violazione del conflitto d’interesse di Berlusconi.

Pensare infatti che egli (il cavaliere) proprietario delle tre reti Mediaset, riesca ad interferire piu o meno direttamente, sulla programmazione pubblica, ci fa capire che il povero cittadino e’ attanagliato da una informazione, a senso unico.

Non vien difficile pensare, infatti, che le persone vicine a Berlusconi, possono in maniera diretta, filtrare le notizie sgradite al cavaliere, per porgere al cittadino SOLAMENTE ciò che fa piu comodo a lui.

Questo oltre ad essere intollerabile apre scenari che si avvicinano molto a dittature di stampo fascista-comunista.

E’ propria dei regimi, infatti, la possibilità di adoperare i “liberi”sistemi informativi per, depurare le notizie scomode, ed e’ propia di quei sistemi, che dovremmo aver abbandonato da tempo, il bloccare tutte le notizie che possano nuocere all’immagine governativa.

D’altronde e’ di questi giorni, il blocco informativo attuato su nuove formazioni politiche, (vedi LA DESTRA di Storace) blocco che fa si che le stesse non abbiano nessuno spazio nei programmi d’informazione, a scapito delle più normali tattiche di pluralità informativa.

Speriamo che questo mio sfogo sia solamente la visione paranoica di un povero illuso, quale sono io, altrimenti veramente la situazione e’ piu grave di quello che effettivamente si vede.

Anche perche ci fanno vedere SOLAMENTE ciò che vogliono………..

martedì 20 novembre 2007

i parrucconi………… spadaforesi


Ieri il Cavaliere Berlusconi, uomo accreditato dai massimo consensi elettorali nonché imprenditore di fama (con molti lati oscuri mai chiariti), ha fondato un nuovo soggetto politico.

La cosa e’ risaputa, ed ha scatenato, una miriade di consensi e polemiche, ma il concetto su cui mi vorrei soffermare oggi, e’ la motivazione di fondo.

Il Cavaliere si e’ giustificato pubblicamente, definendo la sua (seconda) discesa in campo, una discesa contro i “parrucconi” di palazzo.

L’affermazione mi e’ subito piaciuta, anche perché, riferita al campo nazionale, e’ la stessa situazione di Spadafora.

Chi sono però i parrucconi?

Berlusca, nel suo “ammaliante” discorso, ha definito costoro come gente che e’ abituata a risiedere, in pianta stabile, nei palazzi governativi senza curarsi della vera situazione della base elettorale, tralasciando il fatto che lui ormai e’ nella stessa situazione da almeno un decennio, la stessa definizione può essere data agli amministratori spadaforesi.

Io ho la facoltà della memoria da qualche anno, ma da sempre mi ricordo, famiglie presenti in ogni competizione elettorale, mi ricordo gli stessi dottori prestati in pianta stabile alla pseudo-politica paesana, mi ricordo assessori che ormai di mestiere fanno gli amministratori, mi ricordo consiglieri, di opposizione o di maggioranza, presenti in consiglio comunale da almeno tre legislature.

Gli innesti politici, sono fatti con moderazione, e sempre in ossequi al motto, “vota e taci”, non e’ importante se capisci cosa voti l’importante e che appoggi sempre la coalizione che ti “ha fatto”, eleggere.

Le persone capaci, e ce ne sono, sono relegate in secondo piano, sono relegati a pseudi gruppi di lavoro (mai fatti) o in molto casi sono tenuti fuori dall’agone politico.

A nessuno interessa avere “teste pensanti”, nella stanza dei bottoni, a nessuno interessa consegnare il paese a chi veramente ci tiene.

L’ultimo ricambio generazionale si ricorda un decennio, allora gli attuali amministratori, sindaco in testa, fondarono un soggetto politico che si rifaceva a don Sturzo, lasciando perdere le riedizioni storiche, da allora nulla si e’ più mosso.

Nell’attuale consiglio comunale, il sindaco viene da un vecchio progetto, 4 assessori su 6 sono, se non erro, “ vecchi” e i restanti 2 si rifanno ad un gruppo politico che nuovo non e’, 9 consiglieri di maggioranza (ops minoranza), sono della “vecchia” amministrazione, per quanto riguarda la minoranza (ops maggioranza) erano presenti le scorse volte 3 consiglieri su 6.

Io non credo che spadafora, non abbia altre potenzialità da mettere in campo, io non credo che solo questa gente, che ha gia dimostrato di governare male, possa avere l’onere (attenzione non l’onore) di fornire le linee guida al nostro paese.

Berlusconi parlava in campo nazionale, ma purtroppo un parrucchificio sarebbe da aprire anche a Spadafora…………….

p.s. se ho sbagliato i numeri fatemelo sapere che provvederò immediatamente a rettificare.

lunedì 19 novembre 2007

il nuovo che avanza a destra (sic)

nuovo strappo del cavaliere, spiazzando tutti e con molto coraggio, ieri Berlusconi ha annunciato la nascita di un nuovo soggetto politico, in questo che si chiamerà “partito del popolo italiano della libertà” confluirà Forza Italia, e come ha detto lo stesso Berlusconi tutti coloro che non si riconoscono nei “parrucconi” della vecchia politica.

Le affermazioni hanno sortito un terremoto, nello schieramento di centrodestra, Fini si e’ subito schierato contro, stessa risposta dell’ex delfino di Almirante, e’ stato quella data in queste ore da Cesa (UDC) e Maroni (Lega Nord). Unico tiepido apprezzamento da parte di Storace (La Destra).

Un’analisi a “caldo” mi sembra indispensabile.

Berlusconi da buon animale di palcoscenico, qual’e’, ha fiutato l’aria, il suo rincorrere la fallita spallata all’attuale governo di centrosinistra, lo aveva relegato in un’angolo, facendogli attirare le critiche, anche aspre, degli alleati, l’unica mossa era rispedire con grandiosità le stesse critiche ai mittenti.

La politica del centrodestra di questi ultimi mesi infatti, e’ stata a dir poco impresentabile, nessuna proposta politica degna di attenzione, nessuna nuova alleanza, nessun risultato.

Il Cavaliere di Arcore, sa benissimo che cosi continuando, alle prossime elezioni, seppur vincenti, la sua leadership potrebbe essere messa in discussione, l’unico palla da giocare era quella del partito unico (o federazione che dir si voglia), il fondere tutta la coalizione in un unico grande partito potrebbe fargli salvare capre e cavoli.

Sapeva che doveva giocare d’anticipo, la costituzione del PD, prima e la costituente della destra, dopo, sarà stato il campanello d’allarme, il popolo accetta, cerca e vuole i cambiamenti e lui subito sta cercando di sfruttare la situazione.

La mossa ha spiazzato tutti, il coraggio proprio del Cavaliere e fuor di dubbio, secondo me sta giocando il tutto per tutto e un primo risultato lo ha ottenuto.

Gli alleati spiazzati hanno visto la palla del cambiamento nel loro campo, in modo critico hanno rifiutato l’offerta ma sanno benissimo che si dovranno sedere prima o dopo, al tavolo delle trattative, e probabilmente una volta seduti dovranno accorgersi di fuoriuscite importanti.

Personalmente, credo che Berlusconi provi a dividere gli alleati, rifacendosi al detto romano “dividi et impera”, non vedo nuove leve, ma solo una operazione di marketing, atta a raccattare qualche senatore dalla sinistra e qualche senatore dalla destra, d’altronde gli alleati (Fini e Casini in primis), fanno parte in pianta stabile della coalizione del polo delle libertà, e sarebbe stata improponibile una loro discesa in campo, contro Veltroni, senza onorare l’alleanza con il Berlusca, sia esso a capo di FI o del partito del popolo italiano della libertà.

Anche la motivazione e’ labile, la discesa contro i parrucconi, e’ contraria all’intelligenza di chi scrive, i quadri direttivi del nuovo partito saranno gli stessi dei quadri direttivi di FI, parrucconi o non, saremo sempre con le solite persone al governo.

Anche questo , secondo me , e’ il rifacimento di un vecchio detto popolare “cambia tutto per non cambiare nulla” e questo e ciò che anima Berlusconi.

Un cambiamento da dare in pasto ai militanti e ai giornali, cambiamento che alla fine non produrra nulla di nuovo, anzi la vecchia politica trionferà, un po quello che e’ successo con la creazione del PD da parte di Veltroni.

Staremo a vedere se i fatti mi daranno ragione.

domenica 18 novembre 2007

la vignetta della settimana.......

sabato 17 novembre 2007

la spallata .......fallita

la famigerata, attesa, invocata, spallata e’ fallita, il Cavaliere non e’ riuscito a mantenere ciò che da tanto tempo predicava, il governo Prodi e’ riuscito a far approvare la legge finanziaria, senza ricorrere al voto di fiducia.

Un bel traguardo politico e’ stato raggiunto dal csx, soprattutto in virtù del fatto, che molti commentatori politici davano per spacciato il governo del professore bolognese. Lui invece ha scommesso, ha fatto la voce forte ed ha portato a casa un ottimo risultato.

Dall’altra parte dello schieramento politico, invece, la faccenda si complica e non poco. L’assegno in bianco, preteso, da Berlusconi non e’ stato incassato dagli alleati, che adesso per motivi diversi, danno segni di nervosismo.

AN si ritrova stretta in una politica, centrista che non ha pagato, al suo interno il suo leader, oltre a problematiche personali, si sente tradito per l’appoggio dimostrato a Storace da Berlusconi, i suoi colonnelli, (Gasparri e La russa), iniziano a mettere in atto una manovra di smarcamento da FI, e per di più l’ex partito di Giorgio Almirante, collezione fughe di personaggi di primo ordine (vedi Santache’).

Il centro con Casini ha gli stessi problemi, Cesa continua a ripetere che devono riuscire a trovare un’accordo sulla riforma elettorale, ma le manovre di prodi e compagni li hanno bloccati su una posizione cristallizzata.

Ancora una volta il nostro paese, mette in campo un’opposizione latitante, ancora una volta invece di combattere sul merito si combatte su posizioni da trincea, cercando di mettere in difficoltà il nemico e avvantaggiandosi delle emergenza che via via si creano.

Unica novità la creazione di un nuovo soggetto politico, denominato “LA DESTRA”, fondato da Storace e Buontempo, LA DESTRA e’ riuscita a catturare tutti gli scontenti di AN, pregiudicando non poco la tenuta degli equilibri interni della CDL, il suo 3% (dai sondaggi), e’ composto da tutti coloro che non si riconoscono più, nelle politiche centriste di AN, ma che allo stesso tempo non vogliono avere nulla a che fare con l’estremismo dell’estrema destra (vedi forza nuova)

L’Italia nel frattempo, si dondola in un’immobilismo pauroso, le tasse, la pressione fiscale, la criminalità, tutto aumenta e contribuisce a creare un clima degenerato, nessuna politica fiscale, ne tanto meno la manovra varata, riuscirà mai a fermare questo declino, solo il cambio del sistema in radice, forse permetterà, un giorno, sempre piu lontano, al nostro paese di rialzare la testa.

Non ci resta che lottare e sperare……ma purtroppo anche la speranza sta giungendo la termine.

mercoledì 14 novembre 2007

il paese delle emergenze.......

siamo il paese delle emergenze, emergenza ultras, emergenza mutuo,emergenza acqua, emergenza criminalità, emergenza mafia, emergenza evasione fiscale, emergenza bullismo, emergenza sanità, emergenza sicurezza, emergenza alluvioni, emergenza terremoti, emergenza alcolismo, emergenza droghe, emergenza euro, emergenza immigrazione, emergenza rom.
Io penso che ne abbiamo invece solamente una: l’EMERGENZA DEI POLITICI, gente inetta ed incapace ci governa, ci prende e ci porta per mano, dentro tutte queste emergenze, che con un po di buona volontà e con una diligenza maggiore della classe politica, si potrebbero evitare.
SVEGLIAMOCI.

del calcio, dell morte e degli IDIOTI

dovevo pensare un pò prima di scrivere sull’onda emozionale che ci ha colpito. Dovevo pensare a cosa scrivere e soprattutto a come scriverlo. I fatti nudi e crudi sono che un giovane, tifoso, laziale, e’ stato ucciso per mano di un poliziotto che stava facendo il suo dovere per 1.700€ al mese, i fatti sono che questo gesto, nella sua immensa tragicità, ha scatenato una violenza inaudita, i fatti sono che tre (TRE) caserme sono state assaltate, i fatti sono che una cinquantina di appartenenti alle forze dell’ordine sono rimaste ferite. Questi sono i fatti. Le implicazioni sono paurose, le implicazioni ci dicono che un errore, seppur infausto, ha scatenato una violenza senza precedenti, una virulenza che ha messo a ferro e fuoco l’Italia, un luttuoso evento ha dato la stura ed il pretesto a una manica d’imbecilli, per farci conoscere, se caso mai ce ne fosse stato bisogno, in tutto il mondo. La morte di Gabriele, il ventottenne tifoso laziale, nella sua inspiegabile assurdità, ha dato la stura ad una becera caccia al poliziotto, ha fatto urlare slogan che non si sentivano da decenni, ha messo in pericolo la democraticità di un’intera nazione. E’ vero, forse il poliziotto ha sbagliato, con colpa con dolo questo lo accerterà l’indagine, e’ vero che chi porta la divisa e ha in mano un’arma deve pensare mille volte prima di usarla, ma da qui a scatenare una guerriglia che ha tenuto in scacco le città italiane ce ne corre. Questo non e’ calcio, non e’ sport ma violenza allo stato puro, gli esagitati dovrebbero essere perseguiti ad uno ad uno, ed incarcerati con il massimo della pena. Non si può parlare di stato democratico e civile quando si vedono immagini come quelle di domenica, si può parlare solamente di stato allo sbando in cui una massa di IDIOTI, riesce a fermare l’attività della nazione, facendo cose che neppure in Nicaragua sono tollerate. Dov’e la politica, dove sono le Istituzioni, dov’e’ la cultura della legalità, tutte parole vuote, rami spezzati di un comune sentire, come spezzata e’ stata la vita di Gabriele, per un tragico errore.

lunedì 12 novembre 2007

per non dimenticare ......MAI


Filippo MERLINO,Giuseppe COLETTA,Giovanni CAVALLARO,Massimiliano BRUNO, Domenico INTRAVIA,Alfonso TRINCONE,Orazio MAJORANA, Alfio RAGAZZI, Enzo FREGOSI, Daniele GHIONE,Silvio OLLA,Massimo FICUCIELLO, Ivan GHITTI, Alessandro CARRISI, Andrea FILIPPA,Emanuele FERRARO, Marco BECI, Stefano ROLLA, Pietro PETRUCCI. Sono passati 4 lunghi anni , 4 anni dedicati al ricordo di chi, per motivi oscuri perse la vita aiutando altre persone. Sono passati 4 anni da quando una mano assassina, riempi di tritolo un’autocisterna, e la lancio verso carabinieri, militari, civili, Italiani, che erano in territorio straniero per contribuire ad una rinascita democratica.

Sono passati 4 anni da quando 19 martiri Italiani persero la vita senza un perché. 4 anni disseminati di parole, 4 anni ad analizzare perché fossero li, 4 anni a sentire slogan indegni. Sono passati 4 anni da quando genitori, mogli, figli, amici, sacrificarono per la Patria quello che avevano di piu caro, la vita di chi amavano. Non interessa se erano rossi o neri, non interessa se erano li per soldi o perche credevano, non interessa se erano guelfi o ghibellini, erano ITALIANI e per questo saranno sempre nel mio cuore, erano servitori della Patria, portavano il tricolore sul braccio e avevano dedicato la loro vita a quella bandiera a cui tenevano tanto. Solo un torto possiamo fare loro, relegarli nell’obliò della memoria, vanificando il loro sacrificio supremo della vita. Loro non ci sono più, ci guardano, forse sorridendo dal cielo ma tocca a noi ricordarli, ricordare i loro sorrisi, i loro volti, i loro ideali. Per non dimenticare, onore a voi o martiri Italiani

domenica 11 novembre 2007

a posto della vignetta della settimana una lettera di Salvattore BORSELLINO


Milano, 4 Novembre 2007. Ho ricevuto in questi giorni diversi mail e sms di giovani sinceramente disperati perche' Casablanca, un giornale che e' la continuazione ideale dei "Siciliani" di Pippo Fava, un giornale che faticosamente combatte a Catania contro l'indifferenza dei tanti e contro l'impero dei Ciancio, un giornale che combatte in trincea e non come noi dalle retrovie, sta per essere ucciso.
Ve ne riporto solo alcuni.Il primo e' un sms di una amica, appartenete a un gruppo di uomini, donne e ragazzi che non si arrenderanno mai, che ho avuto la fortuna di incontrare sulla rete nella mia incesssante ricerca di persone che vogliano combattere al mio fianco la mia ultima battaglia e che, dopo di me, possano continuare a combatterla.
Mi scrive :"Amico, sono abbattuta stasera. Casablanca e' in agomia. Se chiude... Pippo Fava viene ucciso di nuovo. Mi sento impotente, cosa posso fare?Dammi un consiglio perche' ho solo voglia di piangere...".
Voglio molto bene a questa amica dal volto sconosciuto perche' so che lottera' con me sino all'ultimo, e a questo nome e' ispirato il suo gruppo, e perche' spesso fa iniziare la mia giornata con un sms pieno di colori e di speranza, ma ho rimproverato anche lei perche' anche a lei ho gridato che non e' tempo di lacrime, e' tempo solo di lotta, le lacrime dovremo conservarcele, e saranno di gioia non di disperazione, per quando andremo da Paolo a dirgli che a tutti i morti e gli oppressi dalla mafia e dalla illegalita' avremo reso giustizia.
La seconda e' una email di cui riporto solo alcuni passi :"... Graziella mi dice che casablanca è in edicola, e non lo compra neanche chi in teoria dovrebbe fare antimafia, non lo compra nessuno delle associazioni antimafia, non lo comprano i vecchi compagni di partito, non lo comprano nemmeno gli amici e 3000 euro al mese d'affitto e di spese continuano a uscire... aiutatemi a trovare un pubblicitario, perchè se muore casablanca, è come aver lasciato morire Graziella, indebitatasi PER NOI, perchè casablanca non produce utili di alcun genere, ....cercasi qualcuno che vende spazi pubblicitari, con massima urgenza ... chiunque ascolti, risponda all'appello disperato,... ne va della vita dell'antimafia vera, se vogliamo produrre sul serio, serve una mano, per favore, aiutateci ......"
La terza mi parla di Graziella Rapisarda, che insieme a Riccardo Orioles faceca parte della redazione dei "Siciliani" e che ora combatte insieme a lui una disperata battaglia perche' Casbalanca possa continuare a vivere, e dice tra l'altro :"... ha aperto un mutuo sulla sua casa per pagare le spese di affitto, della redazione, le bollete della luce, ma adesso non ce la fa piu' a pagare le rate e la sua casa rischia di essere venduta all'asta. ......"
Ora dobbiamo decidere, se anche noi mescolarci ai tanti che fanno antimafia solo a parole, a quelli che aspettano che ci siano altri, giudici, magistati, poliziotti, giornalisti costretti anche per colpa nosta a diventare degli eroi, o se vogliamo fare anche noi quel poco che ciascuno di noi puo' fare per combattere insieme a loro.
Ci sono tante altre cose che possiamo e che dovremo fare, ci sarenno tante battaglie piu' dure e piu' difficili da combattere e questa che adesso vi chiedo e' solo una delle piu' semplici. Corriamo tutti ad aiutare chi sta per cadere, andiamo a fargli scudo con il nostro corpo. Non materialmente, le vere guerre non si combattono piu' cosi', e neanche facendo un obolo, una donazione di cui poi ci dimenticheremmo, perche' allora non avremo davvero fatto quello che potevamo e dovevamo fare. No, quello che possiamo e che dobbiamo fare e' leggere quello che questi combattenti in trincea scrivono e, con grande fatica, riescono a pubblicare, impegniamoci. E' dovere di ciascuno di noi comprare leggere e far leggere agli altri questo giornale, permettere che queste persone persono possano continuare a lottare anche per noi e insieme a noi..
Io non sono certo ricco, vivo del mio lavoro, continuo a lavorare anche se potrei gia' andare in pensione, e posseggo solo la casa in cui abito, ma siccome so di stare meglio di tanti altri che con il loro stipendio non arrivano alla fine del mese, non staro' certo a pensare a cosa dovro' rinunziare per fare la mia parte.Ppensero' invece a cosa dovrei rinunziare se non la facessi, alla mia liberta'.
Io comincero' quindi per primo, perche' e' mio dovere farlo anche per il mome che porto, a versare sul conto che vi indico in fondo 1500 euro per trenta abbonamenti come sostenitore di Casablanca.A ciascuno di voi chiedo di fare un semplice abbonamento per voi stessi, sono solo 30 euro, e di non pensare se per questo dovrete rinunziare ad un cinema o ad una pizza, avrete pero' anche voi acquistato uno spicchio di lberta'. So che ci sono anche alcuni di voi per i quali anche questo sacrificio potrebbe essere troppo, che non riescono nemmeno una volta al mese ad andare a mangiare una pizza o ad andare a cinema, scrivetemelo e vi mandero' una delle copie di Casablanca che mi arriveranno con il mio abbonamento e se non basteranno cerchero' di farne degli altri, ma Casablanca non deve, non puo' morire.
Pippo Fava non puo', non deve, essere ucciso ancora. Ci sono due modalita' per sostenere «Casablanca», per fare il vostro dovere, la prima e' tramite un bonifico bancario alle coordinate indicate di seguitoAbbonamento ordinario 30,00 Abbonamento Sostenitore 50,00 Bonifico Bancario Graziella Rapisarda Banca Popolare Italiana Catania Cc: 183088 ABI: 5164 CAB: 16903 CIN: M.
La seconda, tramite carta di credito, e' quella attraverso il sito di seguito indicato:
http://www.ritaatria.it/donazione_casablanca.aspx

Ancora un grazie a tutti voi per non avermi lasciato da solo in questa lotta per la giustizia.
Salvatore Borsellino
P.S. Per tutti quelli che ne hanno la possibilita : diffondete questo appello.
spadafora live lo ha fatto l'abbiamo fatto ora tocca a tutti i blogger che ci leggono. Grazie.

sabato 10 novembre 2007

e' arrivato l'inverno

e’ arrivato l’autunno, nel nostro paese e’ calato il gelo del cattivo tempo meteorologico, mare ingrossato e nubi che offuscano il cielo, e’ la stagione delle castagne del vino novello e del riscaldamento acceso.Ma amministrativamente parlando come va?Mai, a mia memoria, la situazione e’ stata più glaciale, l’amministrazione attiva e’ allo sbando, anche le normali pratiche sono permeate da un’immobilismo amministrativo senza precedenti.Il consiglio comunale si e’ ridotto ad un teatrino dove si discute di trasferimenti degli LSU e di botte e risposte, ad articoli apparsi sui giornali.La piacevole cittadina di Spadafora, e’ allo sbando.La maggioranza, come più volte ho avuto modo di dire, latita, la minoranza e’ un concetto astratto, il cittadino e’ sempre più marcatamente antipolitico.Dove sono le manifestazioni sportive e ricreative, acclamate dall’allora candidato sindaco ed adesso primo cittadino?Dove sono le valorizzazioni tanto promesse?Dove sono le interazioni con la cittadinanza?Tutto manca tutto e’ stato impregnato dalla retorica elettorale, tutte le promesse sono state sfruttate per raggranellare qualche miserevole voto e poi……..tutto e’ finito.Nel nulla, come il piano spiaggia, o come le variegate associazioni che popolano il nostro centro, tutte pronte a dipingere le strisce blu, ma tutte abbandonate quando si tratta di dare atto ad una politica……… per il cittadino.E’ questo che manca a Spadafora, manca la voglia di fare per il popolo, rinnegata da una squallida corsa di interessi personalistici. Io sono qui, ad aspettare ancora risposte alle mie domande, risposte che sicuramente non giungeranno mai…..purtroppo.

mercoledì 7 novembre 2007

ciao enzo.......

a 87 anni e' scomparso il grande Enzo Marco Biagi
per tutti e' stato un grande scrittore, un grande giornalista, un grande intervistatore.
in una sola parola e' stato un grande uomo.
non si e' mai chinato alle richieste del potere, ha sempre dato la notizia non interessandosi di ciò che poteva accadergli.
e' stato allontanato dalla televisione in forza del cosi detto editto bulgaro, promulgato dall'allora preseidente del consiglio, Berlusconi, reo di aver detto la verita alla sua maniera.
non tocca a me tessere i suoi elogi, ma posso dal basso della mia vita che e' stato un uomo da seguire, non per i suoi pensieri, forse, ma per la coerenza con cui questi erano manifestati.
ciao Enzo.....il tuo ricordo sarà nei tuoi libri, il tuo pensiero trasudera da quelle parole che tu stesso definivi: lucide coerenti e veritiere.
come te.......d'altronde

lunedì 5 novembre 2007

la vittoria dei buoni........


Ogni tanto i buoni vincono ed ogni tanto i cattivi perdono e si ritrovano in gattabuia.

Oggi la sezione catturandi della Squadra Mobile di Palermo, ha ammanettato chi aveva preso il posto di provengano al capo di cosa nostra.

Il boss salvatore lo piccolo con il figlio sandro (trentenne e con un ergastolo sulle spalle), sono stati sorpresi insieme al reggente di Brancaccio, pulizzi gaspare e con il reggente di Carini, andrea adamo.

I quattro arrestati dopo un blitz di una quarantina di uomini erano nei maggiori 30 ricercati dalle polizie di tutto il mondo.

L’attenzione data anche dai siti internazionali e’ sinonimo dello splendido lavoro fatta dalla Polizia di Stato.

Il blitz e’ stato possibile con il decisivo apporto dell’ennesimo pentito, che aveva indicato la villetta, nella quale i quattro spesso si incontravano.

Quello che era diventato, a detta della questura di Palermo, il capo dei capi si presenta come un tranquillo signore di mezza eta (65 anni), la latitanza che proseguiva ininterrottamente dal 1983, e’ la spia del calibro dell’uomo.

Ultimamente era sempre sfuggito a blitz analoghi, ma la determinazione il coraggio e l’abnegazione delle forze dell’ordine alla fine sono risultati vincenti.

La gioia provata dai siciliani onesti, per questa ennesima cattura e’ indicibile, manifestazione d’affetto spontanee si sono tenute dinanzi la squadra mobile di Palermo.

L’arresto oltre che far riflettere sul sottobosco di aiuti dati al boss, potrebbe portare alla rescissione della struttura direttiva di cosa nostra e potrebbe implicare un ritorno alla legalità in Sicilia.

Il mio bravo a tutti coloro che hanno permesso queste ennesima vittoria verso il cancro che giornalmente, ruba alla Sicilia e ai siciliani onesti risorse utilizzabili altrove.

domenica 4 novembre 2007

la vignetta della settimana

oh che sono bellini......:-)

sabato 3 novembre 2007

Il pacchetto (PACCO) sicurezza

Questo governo di pa…..ha partorito l’ennesima presa in giro.

Sull’onda emozionale dell’uccisione della povera Giovanna Reggiani, e’ stato varato il decreto sicurezza, che prevede espulsioni immediate per lo straniero che delinque.

Cio e’ quello che gli organi di stampa ci propinano, la verità e’ ben altra, leggendolo (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/pacchetto_sicurezza_decreto/decreto), si ha l’impressione netta che le norme contenute in quel decreto sono inattuabili.

Allo straniero che non da adeguate garanzie, il prefetto rilascia il foglio di via, intimandogli di lasciare il territorio nazionale entro un data limite (non superiore ai 30 giorni), in caso contrario una volta ripreso sarà arrestato.

Ora dando per buono che lo straniero che delinque se ne sbatte di un foglio di carta, dando anche per buono che lo straniero che delinque sia ripreso, dando per buono che si riesca a portarlo in carcere, cosa succede quando uscirà?

L’espulsione coattiva e’ prevista solo in casi di comprovata necessità, quali sono……forse un omicidio, ma per quello gia esiste la giustizia penale, e allora quando possiamo prendere a calci chi infesta le nostre città?

Perche non prevedere l’espulsione immediata e coattiva per tutti i clandestini?

Perché non prevedere norme più serie per limitarne l’ingresso?

Dobbiamo aspettare una nuova “tor di quinto” per capire che le nostre città sono al limite della vivibilità.

Ho l’impressione che il decreto anzi il pacco sia stato varato per dire ….vedete ci siamo anche noi……vi teniamo tranquilli…..tanto di una nuova Giovanna non ce ne frega nulla.

venerdì 2 novembre 2007

dedicato ad una donna coraggiosa

oggi commemorazione dei defunti, i bambini vanno al cimitero a ricordare i nonni che sono saliti in cielo, ognuno di noi si avvicina mentalmente ai propri cari defunti, un fiore virtuale e’ lasciato in ogni tomba a ricordo di una persona “speciale”.

Molte di loro sono morte senza un perché, rapite da una malattia o falciate in qualche assurdo incidente.

Oggi una persona si aggiunge, a quella schiera di persone decedute senza un motivo, decedute per una mano assassina, decedute perché uno stato assente non li ha protette.

Oggi l’Italia intera si stringe virtualmente, attorno ad una donna di 47 anni, seviziata ed uccisa per poche centinaia di euro, poteva essere nostra moglie, nostra sorella o la nostra mamma.

Era un Italiana onesta, era una donna che rientrava a casa, era una moglie che forse aveva comprato un regalo per il marito lontano, si e’ difesa al limite delle sue forze ma la sue forze non sono bastate.

Non interessa, oggi, chi la uccisa , il come e il perché lo lasciamo al diritto, oggi e’ interessante sapere che non c’e’ più, abbattuta da una mano straniera su una terra, la sua terra, mentre era lasciata sola da uno stato assente.

Oggi la rabbia fa dire cose che probabilmente non pensiamo, la stessa rabbia che ci prende allo stomaco ogni volta che i giornali parlano di sicurezza.

L’Italia e’ il bengodi dei ladri e degli assassini, degli stupratori e dei truffatori, l’Italia da asilo a chi delinque ma non sa proteggere i suoi figli onesti.

Facciamo tutti qualcosa per cambiare strada, facciamolo prima che sia troppo tardi, prima che la rabbia giornaliera prenda il sopravvento.

Oggi non e’ tempo di parlare oggi e’ tempo del ricordo e della riflessione

Ciao Giovanna speriamo che non te ne sei andata invano.

giovedì 1 novembre 2007

la "stretta legale"

Ci ritroviamo ancora a parlare della solita storia di criminalità.

Ieri una donna di 47 anni ‘ stata aggredita, forse violenatata, bastanota a sangue e poi lasciata in un fosso vicino la stazione di Tor Quinto a Roma, adesso si trova in coma in ospedale.

Il responsabile, rintracciato dalle forze dell’ordine, è un rumeno di 24 anni, era stato rilasciato da poco in Romania e aveva subito trovato accoglienza nella baraccopoli che sorge alle porte della capitale.

L’arresto e’ stato effettuato grazie alla segnalazione di un’altra nomade, ed e’ questa forse l’unica parte “buona” della vicenda.

Il governo ha subito varato una decreto legge per non permettere la reiterazione di questi tipi di reati.

Fin qui la storia nuda e cruda.

Alcune considerazioni.

Che stato e’ uno stato che deve prendere provvedimenti d’urgenza solo quando accadono fatti di sangue di una crudezza inaudita?

Che stato e’ uno stato che non riesce ad amministrare la giustizia e la sicurezza dei suoi cittadini?

Ci vuol tanto ad espellere TUTTI gli irregolari che popolano il nostro paese vivendo ai margini della legalità?

Adesso i politici parlano di accordi internazionali, di stretta sulle espulsioni, di giustizia e legalità, ma perché tutte queste parole non venivano pronunciate prima?

E da molto tempo che tutte le associazioni (da quelle della polizia, a quelle di volontariato, dalla caritas ai comitati civici) chiedono allo stato più sicurezza. Non bisogna essere un politico per conoscere le condizioni di degrado in cui vivono le periferie delle nostre città, non bisogna essere un genio per sapere che Milano o Roma, che Bologna o Catania dopo le 20.00 sono pericolosissime.

Fate un giro dietro la stazione termini, avventuratevi dietro alla stazione centrale a Milano, o camminate nelle strade che delimitano gli accampamenti dei nomadi, per avere sensazioni che solo visionando un film dell’orrore si hanno.

Questa classe politica inetta, riesce ad avere una visione della realtà TOTALMENTE difforme da quello che la realtà e’ veramente. I cittadini italiani sono sempre più stretti tra la presunta legalità di uno stato assente e la pressante criminalità messa in atto da migliaia di sbandati.

Personalmente non sono razzista ma lo straniero, chiunque esso sia e a qualunque razza appartiene, deve venire in Italia non con l’intenzione di delinquere ma solamente se e’ animato dalla volontà di farsi una vita migliore all’interno della legalità

In caso contrario l’espulsione, il carcere o qualunque attività repressiva messa in atto, deve essere indispensabile, soprattutto per garantire quella tranquillità agli Italiani che allo stato attuale manca.

Non i può parlare di integrazione con gli assassini o con chi delinque nel campo della prostituzione o degli stupefacenti, i clandestini irregolari, (lo dicono i dati) sono la manovalanza della criminalità, sono i rami ai quali si appendono i venditori di morte, e questo non e’ ammissibile in uno stato civile e di diritto.

Purtroppo Giovanna Reggiani 47 anni ITALIANA (in coma) deve ringraziare questo pseudo-stato, di aver permesso ad un’ubriacone, nullafacente, e tutta la classe politica di averla ridotta in uno stato da cui probabilmente non vedrà la “stretta sulla legalità”