mercoledì 14 novembre 2007

del calcio, dell morte e degli IDIOTI

dovevo pensare un pò prima di scrivere sull’onda emozionale che ci ha colpito. Dovevo pensare a cosa scrivere e soprattutto a come scriverlo. I fatti nudi e crudi sono che un giovane, tifoso, laziale, e’ stato ucciso per mano di un poliziotto che stava facendo il suo dovere per 1.700€ al mese, i fatti sono che questo gesto, nella sua immensa tragicità, ha scatenato una violenza inaudita, i fatti sono che tre (TRE) caserme sono state assaltate, i fatti sono che una cinquantina di appartenenti alle forze dell’ordine sono rimaste ferite. Questi sono i fatti. Le implicazioni sono paurose, le implicazioni ci dicono che un errore, seppur infausto, ha scatenato una violenza senza precedenti, una virulenza che ha messo a ferro e fuoco l’Italia, un luttuoso evento ha dato la stura ed il pretesto a una manica d’imbecilli, per farci conoscere, se caso mai ce ne fosse stato bisogno, in tutto il mondo. La morte di Gabriele, il ventottenne tifoso laziale, nella sua inspiegabile assurdità, ha dato la stura ad una becera caccia al poliziotto, ha fatto urlare slogan che non si sentivano da decenni, ha messo in pericolo la democraticità di un’intera nazione. E’ vero, forse il poliziotto ha sbagliato, con colpa con dolo questo lo accerterà l’indagine, e’ vero che chi porta la divisa e ha in mano un’arma deve pensare mille volte prima di usarla, ma da qui a scatenare una guerriglia che ha tenuto in scacco le città italiane ce ne corre. Questo non e’ calcio, non e’ sport ma violenza allo stato puro, gli esagitati dovrebbero essere perseguiti ad uno ad uno, ed incarcerati con il massimo della pena. Non si può parlare di stato democratico e civile quando si vedono immagini come quelle di domenica, si può parlare solamente di stato allo sbando in cui una massa di IDIOTI, riesce a fermare l’attività della nazione, facendo cose che neppure in Nicaragua sono tollerate. Dov’e la politica, dove sono le Istituzioni, dov’e’ la cultura della legalità, tutte parole vuote, rami spezzati di un comune sentire, come spezzata e’ stata la vita di Gabriele, per un tragico errore.

1 commento:

Il Picchio ha detto...

penso che tu abbia perfettamente ragione!! mi fermo qua perchè altrimenti mi faccio prendere troppo dall'emozionale.. ciao