giovedì 6 dicembre 2007

la cultura.....del sospetto

io non so chi ha ragione, io non so se Clementina Forleo ha sbagliato, come non so se Luigi De Magistris sia o non sia un bravo magistrato, io mi limito a leggere i giornali e dai giornali capisco che qualcosa di gravissimo sta accadendo.

Io sempre dai giornali, ho saputo che la Forleo, indagava su dei politici, so che questi politici erano e sono politici del calibro di D’Alema, La Torre e Fassino, so che la Forleo ha autorizzato delle intercettazioni telefoniche, ho letto quelle intercettazioni e fanno rabbrividire, una parte politica ben definita parlava di economia in maniera spavalda, parlava di economia con chi doveva essere controllato dalla politica, in poche parole il controllore parlava con il controllato.

Io non so se la Forleo ha fatto la cosa giusta, se e’ stata minacciata , se hanno provato a fermarla, se le sue indagini erano legittime o no, io tutto questo non lo so.

So solo che il CSM, l’organo di autotutela della magistratura l’ha proposta per il trasferimento di sede, in poche parole il CSM vuole impedire al magistrato di andare avanti, e fin qui nulla di sbagliato.

Il problema e’ uno solo il CSM e’ politicizzato, il suo presidente e’ il presidente della Repubblica, On. Giorgio Napoletano, il Vice presidente Nicola Mancino, la prima commissione che ha avviato le pratiche per il trasferimento, ha al suo interno due esponenti marcatamente politicizzati, uno in quota AN (Anedda Gianfranco) e una in quota Pdci (Vacca Letizia).

Io mi domando allora, il CSM risponde ai partiti? Il CSM e’ autonomo? Il CSM sta tentando di togliere legittimamente di mezzo un magistrato scomodo?

Queste sono risposte che non troverò mai, il CSM ha infatti deciso di non far finire l’inchiesta alla Forleo, per una questione di opportunità probabilmente l’Italiano medio (me compreso) pensa che avrebbero fatto meglio, a negare la cultura del sospetto, e lasciare le indagini nelle mani della Forleo, e’ questo infatti il punto dolente, il sospetto.

Il sospetto che abbiano voluto insabbiare, il sospetto che abbiano voluto coprire, il sospetto che a volte e’ peggio della verità.

Io non so se la Forleo ha ragione o no, ma so che ha tutta la mia solidarietà come donna e come magistrato e vorrei che non avesse solo la mia ma quella di tutti gli italiani che non vogliono vivere nella cultura, infame, del sospetto.

p.s. mandiamo una mail a Napolitano?




target="_blank" >Nessuno tocchi Clementina

2 commenti:

freesud ha detto...

La cacciata di Clementina Forleo. Gli italiani ingoieranno anche questo.

freesud

www.riberaonline.blogspot.com

Mimma ha detto...

Da Wikipedia:
Composizione del CSM

Il Consiglio Superiore della Magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica che vi partecipa di diritto.
Con uguale diritto ne fanno parte anche il Primo Presidente e il Procuratore della Corte di Cassazione.
Gli altri componenti sono eletti per i 2/3 da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti a tutte le componenti della magistratura (membri togati) e per 1/3 dal Parlamento riunito in seduta comune tra i professori universitari in materie giuridiche e avvocati che esercitano la professione da almeno quindici anni (membri laici). Con la presenza di questi ultimi i costituenti vollero impedire che l'autonomia e l'indipendenza della magistratura si trasformasse nella creazione di una specie di casta separata da tutti i poteri dello Stato e gelosa dei suoi privilegi. La stessa ragione ha spinto ad attribuire la presidenza del collegio al Capo dello Stato, anche se bisogna aggiungere che tale presidenza ha prevalente carattere formale e simbolico, visto che il CSM elegge, tra i membri laici, un vicepresidente che svolge concretamente tutti i compiti connessi alla presidenza del collegio.
La costituzione non stabilisce direttamente quanti devono essere i componenti del CSM ma si limita a stabilirne la composizione percentuale. Nel 2002 è stata approvata una riforma della composizione del CSM e delle modalità di elezione (legge 44/2002). Attualmente i membri togati sono 16 (2 sono giudici di Cassazione, 4 sono giudici requirenti, 10 sono giudici di merito) e quelli laici sono 8. Il CSM è complessivamente composto da 27 membri, senza possibilità di rinnovo, ed è incompatibile con quella di parlamentare o di consigliere regionale.
Ci si chiede quanto di questa composizione sia necessitato costituzionalmente, e quanto dipenda da scelte modificabili con legge ordinaria. La Costituzione (art. 104) prevede che il Presidente della Repubblica, il primo Presidente ed il Procuratore generale della Corte di cassazione siano componenti «di diritto» del Consiglio, limitandosi per il resto a disporre che gli altri componenti siano eletti per due terzi da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie, e per un terzo dal parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio. Il Consiglio elegge, inoltre, un vicepresidente tra i membri designati dal parlamento. I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili. Spetta, dunque, alla legge ordinaria determinare quanti sono i componenti e come sono eletti.
La materia è regolata dalla legge 24 marzo 1958, n. 195, più volte modificata, da ultimo con la l. 28 marzo 2002, n. 44. Con essa, novellando il testo della l. 24 marzo 1958, n. 195, si introducono importanti riforme riguardanti l'organo di autogoverno della magistratura, destinate ad avere una non secondaria influenza sulla sua attività e forse anche sul suo ruolo. Da un lato, si è ridotto il numero dei membri elettivi del Consiglio da trenta a ventiquattro. Dall'altro lato, si è radicalmente modificato il meccanismo elettorale della componente togata, prevedendo la candidatura dei magistrati a titolo individuale e non più nell'ambito di liste contrassegnate da un logo ed istituendo tre collegi nazionali distinti, rispettivamente, per l'elezione di due magistrati di legittimità, dieci giudici di merito e quattro pubblici ministeri presso uffici di merito.