venerdì 18 gennaio 2008

ancora sulla ....casta

voglio entrare anch’io nella situazione Mastella, ringraziando l’opportunità datami da Spadafora_live, per dire qualcosa che mi ha colpito particolarmente, lasciandomi l’amaro in bocca, una premessa e’ pero indispensabile, se non altro per capire l’estrazione culturale che mi porta a dire determinate cose.

Da sempre ragazzo di destra mi e’ sempre piaciuto l’ordine e la legalità, ho sempre difeso la magistratura sin da quando, secondo me strumentalmente, veniva attaccata dall’attuale leader del centrodestra (Berlusconi), ai magistrati il compito di indagare, in coscienza, ai cittadini l’obbligo di rispettare le leggi.

Detto questo, la cosa che della vicenda mi ha stupito di più, in maniera negativa, e’ stata l’assoluta compattezza della cosiddetta “casta”, tutti con le sole eccezioni di Di Pietro, Storace, alcuni esponenti del PDCI e in maniera moto velata Fini hanno sparato contro i magistrati, rei di aver toccato l’uomo e la donna di Ceppaloni. Si sono ritrovate d’accordo nelle dichiarazioni di difesa al Mastella nazionale, esponenti di estrazione diversa, da Prodi a Berlusconi, da Fassino a Bossi, da Bonaiuti a Franceschini, molti hanno improntate le prime dichiarazioni alla prudenza, alcuni si sono spinti più in la, lo stesso Prodi si e’ augurato (spinto dai calcoli politici) un pronto ritorno del ex guardasigilli.

La sensazione che percepisce l’Italiano medio e’ quella di chiusura totale a riccio, la casta si difende qualunque cosa succede, si possono scannare sulla Gentiloni o sulla legge elettorale, possono lanciare dichiarazioni di fuoco sulla “monnezza” o sulla gestione dei fondi europei, ma non toccate i politici perchè altrimenti uniti e compatti la difesa sarà inflessibile.

Altro che scollamento tra politica e cittadino, qui c’e’ proprio una separazione netta, perchè il cittadino si uniforma a ciò che i giudici dicono, i politici no, loro attaccano si sentono colpiti nell’animo, si sentono delegittimati, vengono messi sotto inchiesta perchè sono cattolici (o atei), sono oggetto SEMPRE di volgari rappresaglie da parte delle toghe dei più diversi colori.

E’ questa una cosa che mi porta inquietudine, siamo presenti ad una parte dello stato, quella che dovrebbe essere la più nobile, che agisce alla ricerca di quella impunità TOTALE , che e’ propria dei regimi dittatoriali.

Spero di sbagliarmi.

Domenico Romano

Pubblico integralmente e ringrazio…

3 commenti:

Generazione V ha detto...

condividiamo la tue parole...speriamo di riuscire a comunicare queste idee che abbiamo in comune attraverso l'unico strumento di comunicazione libero che finora ci è rimasto...ossia internet! finchè non ci limitano pure questo...

freesud ha detto...

Il Giudice di Berlino

Lettera di Salvatore Borsellino

staff freesud

www.riberaonline.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Purtroppo per il nostro Paese, io vedo invece una continuità di comportamenti tra cittadini comuni e politici che mi fa drizzare i capelli.

Il pesce di solito puzza dalla testa, noi, da bravi bastian contrari planetari, riusciamo a farlo puzzare dalla coda.

Chi di noi non ha assistito a qualche pietosa giustificazione per non pagare una multa, per non punire il proprio figlio delinquente in erba, per passare avanti in una fila, per infilare parenti e amici in qualche posto pubblico, per fregare il prossimo?

Tutto si riesce a dire e fare pur di non assumersi le responsabilità che la vita ci affibbia.
Ecco, i nostri politici sono espressione del proprio popolo.
Mastella, Cuffaro e tutti gli altri, qualcuno li avrà votati, no?
Qualcuno gli avrà portato le pastarelle per dimostrargli solidarietà, no?
E questi qualcuno dispensatori di pastarelle e fiaccolate di solidarietà, "tengono famiglia" e amici che fanno la ola.
Che schifo!

Hanno ragione i mafiosi, la mafia non esiste, la mafia è un modo di pensare e agire LARGAMENTE DIFFUSO.
Siamo noi, quelli che mugugnano, si indignano, vivono onestamente e coltivano ideali ottocenteschi, siamo noi il vero cancro della società italiana.

Luciana