sabato 2 febbraio 2008

la mafia bianca......

Più di una volta si e’ parlato di “mafia bianca”, intendendo con ciò tutte i vari intrecci tra criminalità organizzata (quella che spara e uccide), e società civile (politica, industria, commercio), ma sempre la cosa veniva confinata nelle spire delle “pazzie” processuali. Difficilmente l’informazione se ne occupata in maniera approfondita, non ricordo inchieste o reportage che si occupavano a 360° della vicenda, finalmente qualcosa si e’ mosso.

Giovedì ho visto un bel reportage fatto da Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini, due ottimi giornalisti che collaborano con Michele Santoro nella redazione di annozero.

Ciò che ho visto e’ stato sconvolgente, ho provato un senso di “SCHIFO” per essere siciliano e cultore della legalità, gli intrecci evidenziati, che giova ricordare fanno parte integrante delle carte processuali nel processo Cuffaro, fanno accapponare la pelle, qui non si parla di un unico politico che cercava di avere voti da un mafioso, qui si tratta di un sistema che si imperniava su uno scambio continuato, di voti contro favori di ogni genere, la puntata metteva l’accento sulla gestione della sanità siciliana (un affare da parecchi miliardi di euro l’anno), i legami tra il Dott. Guttadauro, il Dott Aragona, il Dott. Miceli e l’ex governatore della Sicilia Toto Cuffaro (detto vasa vasa), sono emersi nella loro platealità.

Anche chi non si occupa di mafia, ha notato come la merce di scambio sia stato l’aiuto verso Miceli (eletto in consiglio regionale) fornito da cosa nostra e ricompensato con la nomina a direttori generali “post ante”, di persone vicine alla cosca che avevano il compito di spingere la sanità sicula verso le cliniche appartenenti agli amici degli amici.

In tale contesto il sistema non lasciava nulla al caso, i Dottori avevano costruito un sistema di collegamento che arrivava da chi aveva ospitato gente del calibro di riina o provengano, fino all’uomo di spicco dell’UDC in Sicilia.

La cosa che ancor oggi mi fa venire conati di vomito, non e’ il sistema criminale messo in atto ma la difesa spregiudicata e a tutto campo del politico Cuffaro, come si fa ad assistere alle parole di Vietti (vicesegretario dell’UDC), che con arrampicate sugli specchi, degne dell’uomo ragno, giustifica chi ha passato segreti alla mafia.

In ogni paese onesto il politico Cuffaro sarebbe stato allontanato immediatamente dagli incarichi di partito, messo alla berlina e congelato in attesa di una sua eventuale (improbabile) futura assoluzione, qui da noi in Italia, si pensa di candidarlo al Senato della repubblica….in ogni paese civile Cuffaro non avrebbe raccattato piu voti neppure pagandoli (che tra l’altro e’ reato), qui da noi il politico Cuffaro e’ difeso da tutta la classe politica, quella stessa classe politica che inneggia all’Art 27 della Costituzione, dimenticando le persone che in difesa di quella stessa costituzione e per mano della mafia ci hanno lasciato le penne.

Assistiamo impotenti a tutto questo avendo nelle mani solo il potere del voto, (mal esercitato visto che Cuffaro ha preso alle ultime elezioni 1.400.000 voti), assistiamo attendendo una rivoluzione morale che e’ sempre piu lontana e che forse non arriverà mai………..

Domenico Romano

1 commento:

freesud ha detto...

Baciamo le mani all'UDC

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